martedì 27 agosto 2013

Trenitalia: quando essere avvisati costa caro

Cari i miei lettori: non scrivo da molto e stavolta, invece di riprendere come al mio solito con qualche amenità, voglio riportare questa mia testimonianza. Certo non ho alcuna prova in mio favore ma insomma: fidatevi. 
Oggi sono stato a Trieste. Ho preso il treno del ritorno verso le 13. Puntuale. Oblitero il mio biglietto, mi siedo e di fronte a me si siede una signora, elegante, con un italiano perfetto ma fortissima inflessione est-europea che non sono riuscito ad individuare.
Dopo una decina di minuti in viaggio si presenta il controllore, un tizio tarchiatello; non con la solita uniforme, con una divisa leggermente diversa, quasi fosse "più importante", nonostante ciò con un atteggiamento abbastanza sbracato e velatamente strafottente.
Biglietti prego - dice - la signora porge il suo, lui lo guarda, lo soppesa, lo gira e lo rigira. Non era obliterato. 
Non voglio dilungarmi. Voglio, anzi, stendere un velo pietoso sul battibecco creatosi tra i due attraverso il quale i due cercacvano di sommergersi vicendevolmente con le proprie ragioni.
Il controllore era evidentemente stremato dalla "battaglia": ad un certo punto dice alla signora una cosa tipo: "Guardi, signora, la multa per il biglietto non obliterato è di  tot euro" - scrivo tot perché non ricordo di quanto fosse, tanto cambia di regione in regione, mi pare - e continua: "Io a questo punto la considero avvisata e per questo sono solo due euro". La signora paga, il controllore se ne va.

Ho assistito alla scena. Sono stato attento facendo finta di nulla. Sul momento ho pensato che il controllore si stesse intascando i due euro "autonomamente" (per non dire altro...). Poi ho visto che ha estratto dal borsello la sua macchinetta degli scontrini - sì, quella con cui vi fanno i biglietti maggiorati, senza ascoltare le vostre ragioni, quando le biglietterie non funzionano - ha battuto lo scontrino alla signora e amici come prima; insomma, il solito, italianissimo "per questa volta facciamo così".
E a pensarci è pure logico; cerco di far stare in piedi il ragionamento: il cliente arriva col biglietto non timbrato; io Azienda, invece di farti pagare la multa e sentirti bestemmiare l'universo, tramite i miei dipendenti "ti avviso ufficialmente" e per "averti avvisato ufficialmente" ti faccio pagare due euro.
Legalmente.
Un avviso, due euro.
Tu cliente, manco a parlarne, paghi più volentieri due euro anziché (per esempio) 50 euro a fronte di una contravvenzione.
Un avviso di qua, uno di là...ecco pronti i milioni di euro. 
Chissà se sullo scontrino c'è scritto "Vale n.1 avviso".

A compendio del mio post indico il link al regolamento fornitomi direttamente da Trenitalia secondo cui quella sopra descritta è la normale procedura in Friuli Venezia Giulia.
http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia/in_regione/Mai_piu_senza_biglietto_FRIULIVG.pdf


1 commento:

  1. Italians do it better. Ma se aveva davvero un'inflessione dell'est-europa, forse ha capito come funzionano da noi le cose.
    Con lo stesso ragionamento, vengono sbandierate cifre da 1/4 di PIL circa l'evasione annuale scovata da GdF e AdE, tanto poi si arriva ad un compromesso tra le parti e si paga (se si paga)... un decimo?
    Andiamo avanti continuando a galleggiare.

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